Louis Armstrong

8 canzoni

Go Down Moses è un brano tratto dal repertorio Spiritual, reinterpretato dal grande Louis Armstrong nel 1956. Di autore ignoto, la canzone era già molto nota tra gli schiavi afroamericani in Virginia durante la Guerra di secessione fino al 1872, anno della sua pubblicazione da parte della Fisk University di Nashville. Divenne popolare in tutti gli USA grazie alla versione di Paul Robeson ed in particolare a quella del mitico trombettista jazz di New Orleans; evidente il parallelismo tra gli schiavi ebrei e quelli afroamericani!

Hello, Dolly! è un brano interpretato e inciso dal grande Louis Armstrong, pubblicato come singolo nel 1963 e che il mitico jazzista di New Orleans realizza prendendola dalla colonna sonora del musical omonimo, ancora in fase di preparazione: scritto da Jerry Herman e Michael Stewart, sarebbe andato in scena nel 1964. In realtà la versione di Armstrong non era un segreto, anzi funzionò come promozione visto il grande successo riscosso; in origine, il pezzo nasce prendendo spunto dalle canzoni di fine Ottocento in America, assai orecchiabili e leggere.

Moon River è un brano celeberrimo reinterpretato, tra le tante cover, dal grande Louis Armstrong. Canzone scritta nel 1961 da Johnny Mercer e Henry Mancini, fu incisa dall'attrice britannica Audrey Hepburn per la colonna sonora del film cult \"Colazione da Tiffany\", vincitore del Premio Oscar nel 1962. La versione del grande trombettista di New Orleans, naturalmente, è intrisa di sapore \"jazz\", quel genere per cui è passato alla storia come uno dei più grandi interpreti.

St. Louis Blues è un brano tra i grandi classici del repertorio blues e jazz, interpretato da grandi artisti internazionali come Louis Armstrong, che la incide nel 1925 insieme alla cantante del Tennessee Bessie Smith. In realtà, il grande jazzista di New Orleans in questa versione suona la cornetta e lascia tutta la parte vocale alla Smith; musica e parole nascono nel 1914 dalla penna di William Christopher Handy e viene messa in scena la disperazione di una donna nei confronti del marito assai avido di amore. Lo spartito è relativo alla seconda versione, quella del 1929 insieme alla sua big band.

We Have All the Time in the World è un brano interpretato e inciso da Louis Armstrong, pubblicato come singolo nel 1969. Canzone scritta da John Barry e Hal David, fu incisa dal mitico trombettista di New Orleans per la colonna sonora del film \"On Her Majesty's Secret Service\", ovvero il sesto episodio della serie dedicata a James Bond. Reduce dal successo mondiale di What a Wonderful World, Armstrong incise il pezzo senza la sua inseparabile tromba: era già troppo malato per suonarla.

What A Wonderful World è un famosissimo brano scritto nel 1968 dal produttore Bob Thiele e dal compositore George David Weiss (entrambi americani) ed inciso da Louis Armstrong. E' entrato nella Grammy Hall Of Fame nel 1999. Curiosamente non fu apprezzato dai produttori, e non venne minimamente promosso negli Stati Uniti vendendo inizialmente a malapena mille copie; d'altro canto però era entrato nella classifica inglese, e la scalò fino a giungere in prima posizione e divenendo il brano più venduto dell'anno nel Regno Unito. Impossibile ad oggi calcolare il numero di cover ufficiali realizzatene, sia incise che eseguite dal vivo: tra le più note si segnala quella Eddy Arnold (sempre nel 1968), quella in duetto di Shane McGowan e Nick Cave (1992) e quella di Joey Ramone nel 2002.

When You're Smiling è un brano celebre reinterpretato magistralmente da Louis Armstrong, la cui versione fu pubblicata come singolo nel 1929. Canzone scritta l'anno precedente da Larry Shay, Mark Fisher and Joe Goodwin, si ispira musicalmente alla nota \"cancion\" popolare spagnola Amapola, opera di Joseph Lacalle del 1920. Molte sono le cover che si sono succedute nel corso dei decenni ma quella del mitico jazzista di New Orleans rimane senza dubbio tra le più significative. Buon divertimento!

When the Saints Go Marching In è un brano celebre tratto dal repertorio gospel spiritual statunitense, tra le cui tante versioni una delle più acclamate è senza dubbio quella di Louis Armstrong. Grazie a questa interpretazione, il pezzo divenne un vero e proprio standard jazz anche se le sue origini erano tutt'altre. Inizialmente, infatti, veniva suonato durante i funerali come marcia per la processione funebre nella zona di New Orleans; il testo cita alcuni passi dell'Apocalisse di San Giovanni.